Occupandoci di anziani e famiglie riportiamo un’indagine molto interessante svolta dell’Associazione per la Ricerca Sociale (ARS) assieme ad Acli Lombardia, Village Care e le sezioni lombarde di Legacoop, Spi Cgil, Fnp Cisl, Ordine degli Assistenti Sociali, Auser, Anteas (http://www.lombardiasociale.it/2020/06/02/litalia-che-aiuta-chiede-servizi/)
Essa ha indagato su un campione di quasi mille persone (esattamente 958) cercando di dare voce ai tanti caregiver familiari che si prendono cura di una persona anziana o con disabilità, durante il periodo del lockdown ovvero tra il 14 aprile e il 3 maggio.
L’indagine ha evidenziato che In Italia sono oltre 7,3 milioni (dati Istat) i caregiver che si prendono cura dell’anziano e che quasi la metà dei caregiver (45%) durante l’emergenza Covid ha aumentato il carico di aiuto. Per che cosa? Principalmente per offrire compagnia: un dato che fa riflettere sul livello di solitudine di moltissime situazioni, dove il bisogno, prima che pratico (fare la spesa, fare lavori domestici e così via) è quello di avere una persona vicina, che sia lì, presente.
Parliamo di aiuto relazionale, psicologico, emotivo, che risulta più diffuso rispetto ad altre esigenze più concrete, e che sembra ridimensionare l’importanza dell’aiuto a distanza, di cui si è parlato molto.
Durante l’emergenza Covid la persona in stato di bisogno ha usufruito poco di assistenza da parte del Comune (5% dei casi), raramente da parte di volontari (9%), un pò di più ma sempre marginalmente da servizi dell’Asl (12%).
Molti hanno viceversa sofferto per la chiusura di centri diurni (per anziani o disabili) e per la riconfigurazione, per i pochi che ne usufruivano, dell’assistenza domiciliare.
Solo il 17% dei caregiver ha usufruito (o ha intenzione di farlo) di giornate aggiuntive di permesso ex l. 104/92 previste dal decreto Cura Italia.
Questi dati mostrano chiaramente il bisogno concreto di assistenza domiciliare.
My Care offre proprio questo e lo fa attraverso la rilevazione dei bisogni individuali sia dell’anziano che della famiglia e del Caregiver primario.
Attraverso la nostra equipe multidisciplinare siamo in grado di progettare un tipo di assistenza domiciliare a 360 gradi partendo dal personale preparato, qualificato e dotato di tutti i dispositivi di sicurezza, delle misure di prevenzione dal contagio, e della certificazione al tampone.
Inoltre, durante la rilevazione di tutti i bisogni, il nostro obiettivo è dare un equilibrio tra risorse e ambiente per il miglioramento della qualità di vita del paziente e di chi lo circonda.
Riprendendo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la qualità della vita viene definita come “la percezione degli individui circa la loro posizione nel contesto della cultura e del sistema dei valori in cui vivono, in relazione ai loro scopi, aspettative, standard e occupazioni.”